Alessandro Quarato, chirurgo orale, ci spiega il legame tra salute dei denti e biomeccanica per ottimizzare le prestazioni sportive
Pensiamo al gesto preciso di un hole-in one nel golf, alla coordinazione perfetta, con la massima potenza, di un final rush nel canottaggio, o a un cambio di direzione decisivo, per un angolo di tiro da gol, nel calcio. E se queste, e altre performance sportive, avessero in comune la salute di denti e gengive? Durante i Giochi Olimpici di Londra 2012 è emerso che il 18% degli atleti imputava ai problemi orali il calo della performance. La scienza si è focalizzata sul tema. In particolare, lo studio Oral health and elite sport performance ha esaminato la connessione tra salute orale, postura e prestazioni sportive evidenziando come i disturbi dentali possano influire negativamente su aspetti chiave.
- Forza muscolare: una cattiva occlusione dentale può ridurre la capacità di contrazione muscolare massima.
- Equilibrio: alterazioni nell'appoggio mandibolare possono influenzare il centro di gravità. Il corpo può compensare con micro-adattamenti muscolari compromettendo stabilità e coordinazione.
- Resistenza: infezioni croniche nella bocca possono generare infiammazioni sistemiche riducendo l’efficienza cardiovascolare e la capacità di recupero.

postura e denti: una relazione biomeccanica
—Da molti anni la scienza ha più volte ribadito una verità che resta poco nota rispetto alla sua importanza: i denti, pur sembrando scollegati dal resto del corpo, possono influenzare la precisione nei movimenti. Alessandro Quarato, odontoiatra e chirurgo orale, ne spiega i meccanismi: “Basti pensare che un allineamento dentale non corretto può causare uno squilibrio nella muscolatura facciale e cervicale che si riflette sulle spalle, sulla colonna vertebrale e sulla postura globale. Di qui, la compromissione biomeccanica e la riduzione dell’efficienza del gesto atletico con conseguente affaticamento muscolare”. Appare, quindi, tassativo, inserire il dentista tra le figure chiave, non solo della salute, ma anche della carriera sportiva, accanto al fisioterapista e all’osteopata.

salute e igiene orale
—I sintomi più comuni delle patologie del cavo orale che possono direttamente influenzare l’attività sportiva sono il dolore e l’infiammazione. “Il dolore, che può derivare da carie o da erosione dentale - spiega Alessandro Quarato - condiziona decisamente le prestazioni fino a compromettere perfino lo svolgimento di un allenamento a bassa intensità. Questo perché l’entità della sintomatologia algica, molte volte, è difficilmente gestibile mediante l’ausilio dei classici farmaci antidolorifici”. L’esperto chiarisce che la causa di queste patologie del cavo orale corrispondono all’inevitabile piano alimentare dell’atleta: “La dieta di uno sportivo richiede un adeguato apporto di carboidrati, che sono indispensabili vista l’elevata richiesta calorica dell’organismo nelle attività cataboliche, soprattutto per quanto riguarda gli sport di resistenza. Non potendo modificare le sue abitudini alimentari, ovvero l’assunzione di zuccheri semplici, l’atleta deve mettersi in condizione di intercettare queste patologie mediante la prevenzione”. Le malattie parodontali sono invece patologie della gengiva (e non solo) innescate da batteri. “Comportano un’infezione cronica dei tessuti di sostegno del dente. I meccanismi infiammatori - sottolinea l’odontoiatra - hanno interconnessione con numerose patologie tra le quali diabete, osteoporosi e malattie cardiovascolari. L’agente eziologico principale di questa condizione patologica è il tartaro, la cui rimozione periodica, mediante sedute di igiene professionale, va eseguita almeno ogni 6 mesi”.

bite, postura e performance
—La gnatologia sportiva studia l’equilibrio tra occlusione e postura con vari scopi, come ottimizzare le performance atletiche o prevenire gli infortuni. “In questo segmento scientifico - chiarisce Quarato - è emerso che rapporti alterati tra articolazione temporo-mandibolare, muscoli masticatori e catene miofasciali portano a disfunzioni che possono determinare squilibri posturali più o meno gravi. Di qui, la necessità di intervenire sulla malocclusione per garantire la coordinazione necessaria nello svolgimento di un gesto atletico e prevenire infortuni muscolari e scheletrici”. La soluzione si chiama bite: “In passato l’utilizzo di questi dispositivo era un’esclusiva degli sport di contatto, con la sola funzione di prevenire traumi dentali. Oggi, un numero sempre maggiore di atleti, in tutte le discipline, utilizzano il bite personalizzato, al fine di risolvere tutti quei disturbi posturali che possono compromettere la performance”.
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