Via libera definitivo alla modifica che consente di calcolare le emissioni su tre anni anziché uno: il rischio era il “taglio” della produzione di vetture con motore tradizionale a favore delle elettriche

Una rapida procedura d’urgenza e dunque il via libera definitivo, arrivato sulla proposta della Commissione approvata l’8 maggio scorso dal Parlamento europeo a larga maggioranza. È realtà la revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 di auto e furgoni per concedere flessibilità alle case auto nel raggiungimento dei nuovi target di emissione scattati quest'anno. Alla riunione del Consiglio Ue Affari Generali tutti gli Stati hanno votato a favore, tranne Belgio e Svezia, che si sono astenuti. I costruttori automobilistici ottengono così una vera e propria dilazione, cioè la possibilità di rispettare gli obblighi previsti per gli anni 2025, 2026 e 2027 basandosi su una media di emissioni prodotte durante l’intero triennio, non più su rigida base annuale. Il risultato è un doppio vantaggio, ovvero la possibilità di gestire gli eventuali superamenti dei limiti in modo progressivo e programmato, ma anche di evitare le multe dall’impatto considerato devastante sulle aziende del settore, quantificate dagli analisti in non meno di 10 miliardi di euro l’anno.
vantaggi per tutti
—Come noto, l’obbligo generale imposto a tutti i costruttori automobilistici è quello di commercializzare modelli che consumino meno carburante, misurando il risultato in minori emissioni di CO2. Il nuovo limite entrato in vigore dal 1° gennaio 2025 corrisponde a circa a 93,6 grammi di CO2 per chilometro, cifra media calcolata sulla totalità dei modelli messi in commercio nell’Unione Europea da ogni singolo costruttore, finora ogni anno. Nello specifico, la sanzione è pari a 95 euro per ogni grammo di CO2 eccedente il limite, moltiplicato per il numero di vetture vendute dal costruttore all'interno dell'Unione. Inutile sottolineare che, per restare entro i 93,6 grammi, le aziende erano chiamate ad aumentare in modo anche forzato la percentuale di vetture elettriche vendute sul totale, a patto di intervenire drasticamente anche sul secondo elemento che fa media, cioè diminuendo la commercializzazione di vetture a benzina e gasolio. Anche l’effetto diretto sui consumatori, piuttosto evidente, è stato evidentemente considerato.
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