AMBIENTE

Multe emissioni CO2, l'Europa approva la retromarcia: più flessibilità per i costruttori auto

Via libera definitivo alla modifica che consente di calcolare le emissioni su tre anni anziché uno: il rischio era il “taglio” della produzione di vetture con motore tradizionale a favore delle elettriche

Gianluigi Giannetti
Nelle legge di Bilancio potrebbero entrare nuovi incentivi per l’acquisto di auto con emissioni tra 61 e 110 g/km di CO2

Una rapida procedura d’urgenza e dunque il via libera definitivo, arrivato sulla proposta della Commissione approvata l’8 maggio scorso dal Parlamento europeo a larga maggioranza. È realtà la revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 di auto e furgoni per concedere flessibilità alle case auto nel raggiungimento dei nuovi target di emissione scattati quest'anno. Alla riunione del Consiglio Ue Affari Generali tutti gli Stati hanno votato a favore, tranne Belgio e Svezia, che si sono astenuti. I costruttori automobilistici ottengono così una vera e propria dilazione, cioè la possibilità di rispettare gli obblighi previsti per gli anni 2025, 2026 e 2027 basandosi su una media di emissioni prodotte durante l’intero triennio, non più su rigida base annuale. Il risultato è un doppio vantaggio, ovvero la possibilità di gestire gli eventuali superamenti dei limiti in modo progressivo e programmato, ma anche di evitare le multe dall’impatto considerato devastante sulle aziende del settore, quantificate dagli analisti in non meno di 10 miliardi di euro l’anno.

vantaggi per tutti

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Come noto, l’obbligo generale imposto a tutti i costruttori automobilistici è quello di commercializzare modelli che consumino meno carburante, misurando il risultato in minori emissioni di CO2. Il nuovo limite entrato in vigore dal 1° gennaio 2025 corrisponde a circa a 93,6 grammi di CO2 per chilometro, cifra media calcolata sulla totalità dei modelli messi in commercio nell’Unione Europea da ogni singolo costruttore, finora ogni anno. Nello specifico, la sanzione è pari a 95 euro per ogni grammo di CO2 eccedente il limite, moltiplicato per il numero di vetture vendute dal costruttore all'interno dell'Unione. Inutile sottolineare che, per restare entro i 93,6 grammi, le aziende erano chiamate ad aumentare in modo anche forzato la percentuale di vetture elettriche vendute sul totale, a patto di intervenire drasticamente anche sul secondo elemento che fa media, cioè diminuendo la commercializzazione di vetture a benzina e gasolio. Anche l’effetto diretto sui consumatori, piuttosto evidente, è stato evidentemente considerato.

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