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Juve, ultimo sprint per la Champions: Tudor punta su Kolo Muani per il match point

Il tecnico vuole il quarto posto anche se sa che non resterà: "Questa squadra vale di più, la mia testa è solo alla partita"

Fabiana Della Valle
Giornalista
ROME, ITALY - MAY 10: Randal Kolo Muani of Juventus celebrates 0-1 goal during the Serie A match between SS Lazio and Juventus at Stadio Olimpico on May 10, 2025 in Rome, Italy. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Manca solo l’ultimo step. Igor Tudor lo aveva detto dopo la salvifica vittoria sull’Udinese e lo ripete nella conferenza stampa pre Venezia, l’ultima in campionato per il 2024-25. Non sappiamo se ci sarà ancora lui al timone della Juventus la prossima stagione — ipotesi improbabile, ai limiti dell’impossibile —, la certezza è che l’ex difensore vuole lasciare la sua Signora nella coppa che più conta, la Champions League. Non importa se il quarto posto non gli garantirà un futuro in bianconero, sebbene il suo contratto preveda il rinnovo automatico fino al 2026 in caso di raggiungimento della qualificazione, conta solo portare a termine la missione per cui è stato chiamato. 

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Tutto in 90'

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"Sono felice del lavoro svolto finora e voglio completarlo — racconta Tudor —, manca l’ultimo step. Io guardo solo al presente, a come stanno i giocatori, a come aiutarli a battere il Venezia. Tutta la mia vita è nella partita, il resto non conta nulla. Dentro di me c’è un po’ di tutto, ma soprattutto aspettative e concentrazione per fare bene il mio lavoro. Dobbiamo capire dove possiamo far male. Da quando sono arrivato alla Juventus tutte le partite sono state fondamentali e non ne ho viste di sbagliate, anzi non abbiamo sbagliato quasi niente. Sono fiducioso, vedo una squadra che vuole andare a prendersi ciò che si merita e ciò che vale".

Grande potenziale

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A proposito del valore della rosa, il tecnico è convinto che lascerà un gruppo con ampi margini di crescita: "I numeri non sono mai stati parte del mio modo di pensare, non so se 70 sarebbero pochi o giusti per questa Juventus, però il potenziale della rosa è molto più grande di quello che si può vedere ora". Tradotto, Igor lascerà al suo successore una buona base da cui ripartire. Se sarà Conte o no lo scopriremo nelle prossime settimane, intanto il tecnico bianconero gli ha reso omaggio per lo scudetto appena conquistato, pur senza mai nominarlo: "Faccio i complimenti al Napoli per il tricolore, in campionato, che è una competizione lunga, vince sempre la squadra che lo ha meritato di più".

Tesoretto

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La Juventus a Venezia dovrà dimostrare di essere da Champions, tenendosi alle spalle Roma e Lazio. L’unico modo per farlo senza essere costretta a dipendere dai risultati altrui è vincere. Con la Champions tutto diventerebbe più facile, perché il club bianconero avrebbe un tesoretto di una sessantina di milioni di euro da cui ripartire, un’ottima notizia per l’immente mercato estivo. La Champions consentirebbe di aggiungere quei 2-3 colpi che possono far fare alla Signora il salto di qualità, condizione indispensabile per poter tornare a competere per lo scudetto. "A Venezia serviranno sia testa sia cuore — aggiunge Tudor —: bisogna sudare fino alla fine. Serve qualità ma ci dobbiamo mettere pure la quantità, perché senza non si vince neppure in C. Chi ha nelle gambe gol e giocate aiuta, ma ci vuole pure l’equilibrio. Bisogna stare dentro la partita fino all’ultimo istante per finire nel modo migliore".

Ancora emergenza

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Tudor avrebbe preferito arrivare a questo match con meno emergenza: tutti convocati tranne i lungodegenti Bremer, Cabal e Milik e lo squalificato Kalulu, ma in realtà Veiga, McKennie, Koopmeiners e Gatti non sono al top e potranno essere utili al massimo per uno spezzone di partita. "Non ho mai avuto la squadra al completo e questo mi dispiace, perché per costruire ci vuole continuità", sospira. La difesa sarà di nuovo arrangiata, con Costa e Savona insieme a Kelly, mentre in attacco Kolo Muani è favorito su Vlahovic: per il serbo, sempre più vicino all’addio per questioni contrattuali (scadenza 2026, stipendio alto e non vuole rinnovare e spalmare) si profila l’undicesima panchina stagionale in A nonostante la rete segnata all’Udinese. Tudor il duro pensa solo al bene della sua Signora, che non può fallire la missione Champions.

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