Da Sinner a Paolini: chi sono e quanto pagano gli sponsor tecnici dei big del tennis

Jannik Sinner in total black, Lorenzo Musetti versione “gesti bianchi”, Matteo Berrettini in azzurro patriottico, Jasmine Paolini con un vestitino blu. I big del tennis italiano si sono presentati così agli Internazionali. Le divise da gara sono un asset fondamentale nello sfruttamento dell’immagine di un atleta. Scopriamo allora quali sono i marchi che vestono i nostri tennisti e quanto pagano. Il numero 1 del mondo vanta, chiaramente, uno status differente rispetto a tutti gli altri. Si è costruito un portafoglio di partner commerciali di altissimo profilo, che spazia dai brand del lusso ai prodotti del made in Italy. Il partner principale è Nike, che lo veste dalla testa ai piedi. Il colosso dell’Oregon ha ingaggiato Sinner quando aveva appena 17 anni mettendo sul tavolo 300mila euro, molti di più di quanto pagava Head, rimasta come fornitrice delle racchette. Poi, nel 2022, lo ha blindato con un contratto decennale da 150 milioni, 15 a stagione. Jannik aveva 20 anni, non era ancora entrato nella top ten, ma si poteva immaginare quale sarebbe stato il suo percorso. Quella di Nike è stata sì una scommessa ma ragionata. L’upgrade offerto al giocatore era motivato proprio da una strategia a lungo termine. E ora gli americani si godono la pepita d’oro. Di recente hanno ampliato la partnership utilizzando su alcuni prodotti il logo personale di Sinner, quello della volpe stilizzata. Quanto ai kit di gioco, le collezioni cambiano di volta in volta. A Roma l’altoatesino indossa un completo monocromatico tutto nero. “Anche l’ultima volta che ho giocato al Foro, nel 2023, ero vestito interamente di nero. È una cosa che ho voluto mantenere. In futuro potrò cambiare ma mi piace avere tutto dello stesso colore, credo mi stia bene. Non mi piacciono il giallo e l’arancione, i colori molto vivaci. Mi piacciono di più i colori scuri”, ha detto dopo l’esordio. Era un testimonial Nike anche Lorenzo Musetti. All’inizio di quest’anno la svolta. Con le prestazioni sportive ha compiuto il salto di qualità che l’ha proiettato nella top ten, sotto il profilo commerciale si è affidato alla mega-agenzia di management Img e, come sponsor tecnico, ha abbandonato il partner che l’aveva seguito sin da giovane legandosi ad Asics. Contratto pesante per lui, in netto incremento rispetto a quello precedente. In base alle stime di StageUp dovrebbe aggirarsi sui 2 milioni annui, comprensivi delle parti variabili. Risale al 2022, invece, il matrimonio tra Matteo Berrettini e Hugo Boss, brand fashion che scelse il romano come testimonial di punta nello sport e raddoppiò il corrispettivo che assicurava Lotto. L’accordo, secondo StageUp, dovrebbe fruttare circa 500mila euro all’anno per il solo abbigliamento, cui si aggiunge la partnership con Asics per le scarpe, stimata attorno ai 300mila euro. Quindi 800mila complessivi per l’ex numero 6 del mondo, ora risalito al 30° posto dopo una lunga serie di guai fisici. I risultati sul campo, si sa, sono un fattore importante. Jasmine Paolini, nel 2024 finalista al Roland Garros e a Wimbledon e ora numero 5 Wta, ha capitalizzato molto bene il suo approdo nell’élite del tennis femminile. La sponsorizzazione di Asics (abbigliamento e scarpe) le garantisce introiti stimabili in 800mila euro all’anno. Lei e Musetti, nella stagione sulla terra, stanno indossando la nuova collezione frutto della collaborazione con A.P.C., marchio di abbigliamento francese. Flavio Cobolli, 22 anni, a ridosso dei top 30 Atp, è vestito da… Roger Federer. Sì perché un anno fa il romano ha stretto un accordo con On, l’azienda svizzera di cui il campione è azionista, inizialmente specializzata nelle scarpe da corsa per poi espandersi nello sport della racchetta. Cobolli si è unito a un parterre di atleti di tutto rispetto: l’ex numero 1 Swiatek e le giovani stelle Shelton e Fonseca. Un altro brand è approdato in questo mondo da territori ancor più lontani, a testimonianza delle connessioni sempre più frequenti tra fashion e tennis. Lo stilista Giorgio Armani ha lanciato nel 2024 il marchio sportivo EA7 e non si è lasciato sfuggire l’occasione di cavalcare l’interesse crescente per il tennis. Oltre a fornire l’abbigliamento dello staff organizzativo e dei raccattapalle alle Atp Finals di Torino e agli Internazionali di Roma, EA7 ha ingaggiato una serie di testimonial tra i giocatori del circuito, in prevalenza italiani: Matteo Arnaldi, Luciano Darderi, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini, Elisabetta Cocciaretto, Lucia Bronzetti e i doppisti Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Questi atleti utilizzano scarpe di altre aziende: Arnaldi le Asics, Sonego le Mizuno, e così via. C’è poi Francesco Passaro, terzo turno al Foro e attuale n.101 della classifica, che si è legato da tempo a un marchio di Perugia, la sua città d’origine, cioè Ellesse. Generalmente, per la fascia di giocatori che staziona tra il 40° e il 100° posto Atp, i proventi dalle sponsorizzazioni tecniche possono oscillare tra 50mila e 150mila euro annui. Controcorrente va Mattia Bellucci (n.68). Il 23enne di Busto Arsizio non ha alcun contratto né per l’abbigliamento tecnico né per le scarpe. Utilizza materiale comprato direttamente da lui e in allenamento è libero di assecondare la sua passione per il collezionismo indossando magliette vintage che appartenevano ai grandi campioni del passato, oppure la divisa dell’Inter, la squadra per cui fa il tifo. “Cerchiamo di bilanciare con la parte ‘off court’. Considerando che il settore ‘performance’ è in continua evoluzione, vedremo cosa ci riserverà il futuro”, ha raccontato Mattia alla Gazzetta.

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