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"Dammi una malto", "Come fai a stare con questi?": una tappa del Giro vissuta dall'ammiraglia

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La radio, lo schermo radar, le gomme da cambiare al volo, le parole in codice, l'officina: abbiamo vissuto l'ottava tappa dalla macchina del Team Polti, e vi raccontiamo la corsa dietro la corsa 

Dal nostro inviato Luca Bianchin

In televisione, fidatevi, non si capisce. L’ottava tappa del Giro, da Giulianova a Castelraimondo, a casa pare un divertente trasferimento verso l’interno (“massì, una tappa per le fughe”) ma vista da un’ammiraglia si rivela per quello che è: un toboga lungo 197 chilometri, 4 ore e 44 di montagne russe. I ciclisti sono soli con sé stessi e con le loro gambe, per 150 chilometri la pianura è un miraggio e c’è solo salita e discesa, salita e discesa. Chi non è un fenomeno e non è in giornata di grazia, fa quello che può: lotta. 

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