
La neve, un rigore, un inseguimento, le botte. E l'arbitro raccolse i denti e se li mise in tasca
Questa è la storia di una nevicata, di una partita a cui venne saggiamente tolto qualche minuto, di un arbitro che andava di fretta, di un pestaggio alla Stazione Centrale di Milano e di un santo speciale. È la storia di come l’arbitro Bruno Tassini della sezione di Verona perse la bussola, con essa anche un po’ di orgoglio e l’arcata dentale superiore. I fatti risalgono ad una domenica lontana, un pomeriggio invernale del 1952, precisamente il giorno 3 di febbraio, San Biagio di Sebaste, cui viene riconosciuto un miracolo che ha a che fare con la bocca, i denti, la masticazione. Si racconta infatti che nel III secolo dopo Cristo il vescovo Biagio, asceta e medico, una volta salvò un bambino da una lisca di pesce che gli si era conficcata in gola. Biagio fece ingoiare al bambino che stava soffocando una grossa mollica di pane che, scendendo in gola, rimosse la lisca. Non risulta - dalle cronache del tempo della nostra storia - che l’arbitro Tassini abbia invocato l’aiuto di San Biagio. Considerato come si svolsero i fatti, sarebbe stata una buona idea.